Biblioteca Multimediale Marxista
Giovedì, 22 Aprile 1975, un nucleo armato delle BRIGATE ROSSE e dei NUCLEI ARMATI PROLETARI ha occupato e perquisito la sede dell’Ispettorato Distrettuale di Prevenzione e Pena di Milano, in Via Crivelli 20.
Le carceri rappresentano l’ultimo anello della catena della repressione antiproletaria.
Le carceri sono lo strumento attraverso il quale lo STATO della borghesia continua la sua opera di distruzione fisica della massa dei proletari emarginati e delle avanguardie rivoluzionarie in particolare.
La segregazione umana in cui vengono tenuti i compagni detenuti non è solo il prodotto della mente malata di qualche carceriere sadico (che pure ha la sua parte di responsabilità), ma corrisponde alla scelta della borghesia di eliminare con ogni mezzo le avanguardie comuniste e di liquidare il movimento dei detenuti.
È cosi che negli ultimi tempi sono state adottate, a partire dal carcere di Alghero, tecniche di tortura psicologica già abbondantemente sperimentate in Germania dai nazisti vecchi e nuovi.
Peraltro non vengono scartati metodi meno raffinati come l’accoltellamento di tre compagni nel carcere di S. Vittore, eseguito con la complicità di tutta la gerarchia carceraria.
Si tenta inoltre di fiaccare la resistenza dei compagni detenuti, che nel carcere continuano a mantenere il loro ruolo di rivoluzionari, sottoponendoli ad ogni sorta di angherie, che vanno dalla perenne reclusione nelle celle di isolamento, ai pestaggi, ai continui ed improvvisi trasferimenti.
Il funzionamento di questa mostruosa macchina omicida viene diretta dai vari Ispettorati di Prevenzione e Pena, con i relativi Ispettori che sono i diretti responsabili.
Parlare della riforma delle carceri come fanno alcuni borghesi “illuminati” e alcuni partiti cosiddetti di “sinistra” è solo il tentativo di portare, con altri mezzi più efficienti e più moderni, l’attacco controrivoluzionario, tendente a distruggere ogni forma di organizzazione comunista armata, che si esprime dentro e fuori le carceri.
LE CARCERI DELLA BORGHESIA VANNO DISTRUTTE E NON RIFORMATE!
TUTTI I COMPAGNI DEVONO ESSERE LIBERATI!
Compagni,
l’attacco all’occupazione, i vari licenziamenti, l’intensificazione dello sfruttamento e l’uso sempre più massiccio dell’apparato dello stato contro i proletari sono una dimostrazione di come la borghesia vuole risolvere la sua crisi!
Il carcere in questo contesto è uno degli strumenti fondamentali usati per isolare e distruggere ogni focolaio di resistenza proletaria, utilizzato anche in maniera terroristica nei confronti delle classi in lotta.
Di fronte alla GUERRA scatenata dai padroni compito delle avanguardie è quello di organizzarsi sul terreno della LOTTA ARMATA sviluppando ovunque l’attacco contro i centri di potere dello Stato delle MULTINAZIONALI, i suoi uomini e le sue strutture!
È su questa direttrice che si deve sviluppare la lotta e l’organizzazione armata del proletariato, cogliendo la contraddizione fondamentale che contrappone oggi il proletariato, al suo nemico: LA LOTTA ARMATA PER IL POTERE!
Non è quindi con la pratica di inutili incendi che si intacca il potere della borghesia. Essi sono facile esca per la provocazione anti-operaia e per la speculazione riformista.
PORTARE L’ATTACCO ALLO STATO!
ATTACCARE E DISTRUGGERE I COVI DELLA REPRESSIONE CARCERARIA!
COSTRUIRE IL POTERE PROLETARIO ARMATO!
LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO!
Milano, 22-4-1976
BRIGATE ROSSE
NUCLEI ARMATI PROLETARI